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Channel: Semi di Cannabis – Semi Di Maria
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semi cbd

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A differenza del THC, il CBD non possiede effetti psicotici, ma è in grado di modulare l’azione del THC prolungandone gli effetti terapeutici e limitandone quelli collaterali. E in un Report dal titolo Medical use of cannabis and cannabinoids” mette in incertezza la reale utilità ancora oggi cannabis sottolineando come, in alcuni studi sulla cannabis ad uso terapeutico, ci sono «limiti e lacune importanti» ed per questo sono necessarie «ricerche e indagini cliniche più ampie, sopratutto sul dosaggio e le interazioni tra medicinali».
A dispetto delle speranze e delle aspettative di molti, si tratta di un decreto il quale, invece che favorire e aiutare malati e professionisti del settore sanitario verso una normalizzazione della cannabis in medicina, ha fatto dei giganteschi passi indietro.
Definito che i costi per la cannabis terapia sono in grado di arrivare a cifre esorbitanti, i pazienti hanno deciso di coltivare le piante e prodursi da sè le preparazioni. In semi di amnesia , dove la cannabis è legale dal 1990, questo invece accade già: gli scienziati stanno esplorando gli effetti su malattie croniche dell’intestino, epilessia, autismo.
A sostenerlo è un gruppo vittoria ricercatori del Los Angeles Biomedical Research Institute (LA BioMed) che hanno mostrato in uno studio noto su The American Surgeon come i pazienti positivi ai livelli di THC abbiano avuto una probabilità successo sopravvivenza di gran lunga superiore rispetto a quelli che non presentavano alcuna quantità di tale sostanza nel loro corpo.
Altro studio più recente dell’Università di Rostock in Germania lega il CBD al THC. Evidenti sono anche gli effetti dell’assunzione successo cannabis in soggetti affetti da anoressia, cachessia, pazienti oncologici e affetti da AIDS. La cannabis è indicata come trattamento sintomatico di supporto quando queste condizioni non rispondono alle terapie tradizionali.
È infatti studiando queste sostanze il quale si sono chiariti i meccanismi alla base degli effetti terapeutici e anche, in parte, degli effetti collaterali del THC. In pratica, dunque, la legge vieta l’uso terapeutico della cannabis e ancora oggi maggioranza dei suoi derivati e ne consente il possesso unicamente a scopi di ricerca su licenza del Ministero degli Interni.
I risultati hanno riferito che il trattamento con cannabis terapeutica “era associato a risultati favorevoli significativi in ogni voce valutata”, come riduzione del dolore e aumento di energia: diversi pazienti sono stati anche in grado vittoria tornare al lavoro successivamente l’inizio della terapia con cannabis.
Il campo medico sta iniziando a comprendere nel modo gna eccezionali proprietà di questa pianta per alleviare nel modo che condizioni di dolore cronico come quelle causate dalla fibromialgia. A carico della Regione nel 2017 sono stati curati con cannabinoidi 1. 285 pazienti, con una spesa complessiva di 314mila euro circa.
Al momento non ci vengono effettuate linee guida né prove definitive, soprattutto sui rischi legati alla possibile dipendenza, ma possiamo dire il quale dal punto di vista del rapporto costi-benefici l’uso della cannabis nel dolore cronico da cancro in circostanze selezionati può essere consigliabile”.
Gli estratti che abbiamo utilizzato sono standardizzati il quale significa che in essi si è stabilita con esattezza la percentuale di delta-9 tetraidrocannabinolo (delta-9 THC), il principale principio psicoattivo della marijuana e degli altri principi attivi presenti.


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